la necropoli

dell'Osteria

a

Vulci

il mistero degli Etruschi


la necropoli dell'Osteria
la necropoli dell'Osteria

L'antica Velcha

"C'e' qualcosa di lugubre a Vulci, qualcosa di molto bello" D.H. Lawrence - Paesi Etruschi

La necropoli dell'Osteria si trova davanti al parcheggio di ingresso al Centro Visite a Vulci e prende il nome dal fatto che l'ingresso alla necropoli è davanti al Ristorante Casale dell'Osteria.

L'ingresso è a pagamento ed è compreso nel costo del biglietto al Parco Archeologico di Vulci.

La necropoli dell'Osteria è nota agli archeologi ed ai tombaroli da molti anni (1834), ma, solo recentemente (2011), è stata studiata in modo sistematico con campagne di scavo ed attività: di recupero conservativo.

La necropoli si estende per circa due ettari e sostanzialmente è composta da tre settori distinti:

Non si sta però parlando di solo tre tombe in quanto in ogni settore si trovano numerose altre sepolture minori.

E' convinzione che questa sia stata la necropoli "personale" di un'unica famiglia vulcense e che sia stata usata per circa 100 anni ovvero nel periodo che va dalla parte bassa del VIII fino alla parte bassa del VII secolo a.C. (in data dal 720 al 620 a.C.).

Mappa della necropoli dell'osteria
Mappa della necropoli dell'osteria

Tomba dei Soffitti Intagliati

Il primo settore è quello della Tomba del Soffitti Intagliati.

Le tombe di questa parte della necropoli sono le più arcaiche della necropoli.

La loro datazione è stata stimata tra la parte bassa del VIII e alla parte alta del VII secolo a.C..

Le tombe sono del tpo a fossa profonda e sono scavate nel tufo.

Le varie fosse furono poi ricoperte con lastre di pietra.

Tomba dei Soffitti Intagliati
Tomba dei Soffitti Intagliati

La Tomba dai Soffitti Intagliati è la tomba principale di questa parte della necropoli.

Tramite un dromos molto ripido scende per almeno un paio di metri per arrivare alle ampie camere sepolcrali.

Tomba dei Soffitti Intagliati
Tomba dei Soffitti Intagliati

Come vedete nella foto il nome della tomba deriva dal decoro del soffitto che simula i soffitti delle case dei vivi a Vulci.

La Tomba fu scoperta nel lontano 1834.

Poi un lungo oblio fino al 1990 ed ai successivi scavi del 2011.

Tomba della Sfinge
Tomba della Sfinge

Tomba della Sfinge

La Tomba della Sfinge è una delle 25 tombe riporate alla luce durante la campagna di scavi del 2012.

Anche se si trova ai circa 100 m dalla Tomba dei Soffitti Intagliati, questa tomba è scavata su un banco di siltite una roccia sedimentaria molto friabile.

Vista la difficoltà che hanno avuto gli archeologi per riportatrla alla luce, a causa delle numerose frane, ci viene da domandarci come fecero gli etruschi a realizzarla.

Allo scopo di meglio conservarla la tomba è stata protetta con imponente tettoia che serve ad evitare che le piogge si infiltrino nei locali sottostanti.

Tomba della Sfinge
Tomba della Sfinge

La Tomba è datata al VI secolo a.C.

L'accesso avviene tramite un lunghissimo dromos che porta fino al vestibolo su cui si aprono le tre camere funerarie.

Nonostante che la tomba sia risultata già violata al momento della scoperta, nella tomba è stato ritrovato un ricco corredo funebre sia come vasi e sia come bronzi.

Ma il reperto più importante fu ritrovato durante la pulitura - sbancamento del dromos dove venne alla luce una (non piccola) statua di sfinge in nenfro che poi ha dato il nome alla tomba stessa.

Tomba della Sfinge
Tomba della Sfinge

Tomba delle Mani d'Argento

L'ultima parte della Necropoli dell'Osteria è databile tra il 640 ed il 620 a.C..

La tomba di riferimento di questa parte della necropoli è la Tomba delle Mani d'Argento.

Questa tomba è particolarmente complessa come realizzazione in quanto si articola su un lungo dromos che arriva a tre camere funerarie dove sono state ritrovate le inumazioni di due adulti e, le ceneri, di una terza salma.

La tomba, nonostante fosse già stata violata in antichità, ha restituito importanti corredi con monili in oro ed argento.

Tomba delle Mani d'Argento
Tomba delle Mani d'Argento

Ed è proprio dal più importante di questi ritrovamenti che la tomba prende il nome.

Nella camera centrale furono infatti ritrovate una coppia di mani realizzate a sbalzo su una lamina in lega di rame ed argento e rifinite con una lamina d'oro applicata sulle unghie.

Questo ritrovamento ci dice due cose:

- l'altissimo livello della persona che ivi fu seppellita

- la grande abilità nel lavorare i metalli preziosi che avevano acquisito gli Etruschi fin dal periodo arcaico della loro storia.

Infine possiamo ritenere che i lunghi dromos fossero uno dei principali elementi distintivi delle tombe di questa famiglia gentilizia,

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