il mistero degli Etruschi
Bomarzo è sicuramente più nota per il suo splendido Parco dei Mostri che per le sue vestigia Etrusche o dell'età del Bronzo.
Ma questa è la zona con la maggior densità di are rupestri arcaiche.
C'è da dire che la natura ha fornito materia prima in abbondanza con tantissimi enormi massi di peperino piovuti dal cielo al seguito delle eruzioni vulcaniche avvenute oltre 800'000 anni fa da quel vulcano che oggi è il Monte Cimino.
I nostri antichi abitanti dovevano "solo" scegliere quale masso utilizzare.
E la scelta fu su quelli con l'esposizione verso il solstizio d'estate e/o d'inverno o verso i punti cardinali intermedi o verso, a sapere, quale altra cosa.
Oggi trovare questi massi non è facile in quanto sono letteralmente "persi" tra i noccioleti e le querce, ed, in generale, scarsamente indicati e valorizzati.
Ma poi, quando li si trova, la loro visione è entusiasmante.
Il più famoso di questi "massi" è sicuramente la Piramide Etrusca di Bomarzo, forse l'attrazione meglio indicata e più facilmente raggiungibile..
Ma cosa dire del Sasso del Predicatore I sito nella Selva di Malano e che Giovanni Menichino ha usato come prima di copertina del libro "Escursionismo d'Autore nella Terra degli Etruschi".
A pochi metri del Sasso del Predicatore I si trova la misteriosa ara cubica, conosciuta anche come l'altare della Regina.
Scendendo nella valle accanto a quella dell'Ara della Regina si trova il Sasso del Predicatore II.
Andando nella vicina valle di Cagnemora si trova questo grande masso delle quattro piccole finte porte.
Mentre salendo a Monte Casoli si trovano molte abitazioni ipogee e pestarole utilizzate fino dal neolitico.
Nella zona di Bomarzo si trovano anche diverse tagliate come quella delle Rocchette o quella di Santa Cecilia e, nella zona di Monte Casoli, la tagliate di Monte Casoli.
La tagliata delle Rocchette è anche nota per l'iscrizione romana:
Ed ultimo, ma non ultimo, nella valle sotto il Castello di Corviano si trova anche questo arco consociuto come Stargate dove le persone vanno a fare meditazione trascendentale.
Per Noi, provenienti dalla zona del Lago Trasimeno, Bomarzo è la "nostra" porta di accesso alla Tuscia meridionale.
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