Sul pianoro di fronte a quello di Pian delle Vigne sorgeva l'antico abitato etrusco di Norchia, di cui però oggi non vi è alcuna traccia.
Il pianoro era attraversato dalla via Clodia che da Blera risaliva la via Cava Buia ed andava verso Tuscania.
Si entrava (od usciva) dalla porta SUD e si usciva dalla porta NORD per discendere al Pile e, successivamente, attraversare il Biedano tramite un ponte ad archi.
Ma cosa si può vedere (oggi) sul pianoro di Norchia?
Solo alcune rovine:
il fossato difensivo con l'ingresso sud sulla via Clodia
la porta di uscita nord sulla via Clodia
un colombario ... a picco sul Biedano
un colombario ... con tanto di colonna in mezzo
il castello dei Di Vico
la chiesa di San Pietro
Il pianoro era naturalmente difeso ad ovest ed a nord dal Biedano con pareti veramente a picco per decine di metri.
Ad est era difeso dal Pile con pareti appena un poco meno ripide.
Era invece aperto a sud.
Così gli etruschi si inventarono una specie di fossato realizzato scavando una specie di via cava larga nel suo punto massimo davanti alla porta sud circa 20 m, per poi restringersi fino a 2 m dove sbuca sul Pile.
Il fossato va da est ad ovest per tutto il pianoro, ovvero fino a dove avrebbero incontrato le pareti a dirupo.
Il ciglio del fossato verso nord (ovvero verso l'abitato) venne rinforzato un alcuni metri di mura.
La porta di ingresso venne ricavata sempre nel tufo, mentre quella a nord è (era) a mezza costa e quindi ben più facilmente difendibile.
Una "semplice" opera di ingegneria unica per l'Etruria Etrusca, ma estremamente efficace per assicurare la tranquillità degli abitanti.
L'ingresso nord è sito su quel che rimane della cinta muraria medioevale.
Qui l'antica via Clodia scendava verso il fosso Pile e, dopo aver girato intorno allo sperone di roccia del pianoro, attraversava il Biedano sul ponmte ad archi che immetteva nella via Cava Buia.
Le condizioni della porta nord sono realmente fatiscenti e necessita di un immediato intervento di pulizia e consolidamento.
Percorrendo il sentiero che porta verso sud, sulla destra, appena dopo l'affaccio sul Biedano e prima della tagliata Etrusca, si trova questo bel colombario.
Non si conosce l'esatta datazione sia il Castello (dei Di Vico) che della chiesa di San Pietro, ma si suppone che furono costruiti tra il XII ed il XIII secolo.
Solo nel XIII il Castello passò sotto la famiglia dei Prefetti di Vico da cui poi prese il nome.
Il Castello venne costruito in blocchi di tufo rossastro lagati a malta.
Era una struttura semplice ed assolutamente non adatta all'avvento delle nuove armi da fuoco.
Il pianoro di Norchia venne abbandonato nel 1435, lasciando la zona in una desolazione che, praticamente, è arrivata ai giorni nostri.
Dopo quasi 600 anni, e vari terremoti, del castello rimangono solo alcune parti pericolanti della cerchia muraria,
Amche la Chiesa di San Pietro venne costruita in blocchi di tufo rossastro lagati a malta.
La Chiesa era in stile romanico o meglio proto-romanico con un'unica navata.
La presenza di alcune colonne "inglobate nella costruzione" fanno pensare che la chiesa fu ricostruita sopra una precedente chiesa arcaia.
Della Chiesa di San Pietro si conservano quasi tutto l'abside, buona parte del muro del lato settentrionale e la cripta ... ma per il timore dei crolli, dei rovi e delle serpi ... Noi non ci siamo entrati.
La visita al pianoro di Norchia prende almeno 2-3 ore.
Nella stagione estiva il caldo si fa sentire e la vegetazione è "anche troppo" rigogliosa ... portatevi un paio di grossi forbici da giardino e date, qua e la' una tagliata.
Rilassa e fa bene al sito Etrusco / Medioevale.
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